Il marketing nel metaverso: è tempo che i marketers inizino a familiarizzare con il marketing del futuro. Il metaverso sarà l’Internet del Futuro: aprirà a nuovi modi di fare marketing e comunicazione, creando per i propri clienti nuove esperienze immersive ad alto impatto emotivo, grazie all’uso di realtà aumentata e virtuale.

 

Il metaverso sarà l’internet del futuro?

Il Metaverso si avvia ad essere il nuovo paradigma dei social network e dell’interazione uomo-macchina, e sta già stravolgendo l’uso dei dispositivi digitali.

Uno dei più importanti e citati contributi recenti alla discussione sul metaverso proviene dall’autorevole analista Matthew Ball, investitore e socio amministratore della società di venture capital EpyllionCo. Ball ritiene che il metaverso sarà tanto trasformativo e influente quanto lo fu Internet negli anni ’90. Sarà difficile evitarlo: le aziende venderanno prodotti, i media comunicheranno con nuovi linguaggi e, soprattutto, i social media saranno in 3D. Secondo Ball, il metaverso non sarà – o non sarà soltanto – nè un «mondo virtuale», né uno «spazio virtuale», tantomeno una «realtà virtuale» e basta, ossia il modo in cui oggi definiamo uno dei modi di sperimentare mondi o spazi virtuali.

«È importante capire che il metaverso non è un gioco, né un pezzo di hardware, né un’esperienza online. Sarebbe come dire che World of Warcraft, l’iPhone o Google sono Internet. Sono mondi digitali, dispositivi, servizi, siti Web, eccetera. Internet è un ampio insieme di protocolli, tecnologia, canali e linguaggi, oltre che dispositivi di accesso, contenuti ed esperienze di comunicazione al di sopra di quell’insieme. Anche il metaverso lo sarà

 

 

Photo: Gucci

 

Perché il marketing team deve familiarizzare col metaverso

Durante la pandemia, il digitale è diventato, per necessità, il luogo principale dove si sono spostati molti processi: collaborazione, training, comunicazione, ma anche vendite, meeting ed eventi. Il centro di un universo che in tempi brevissimi ha costruito le sue regole.

Essere digitali non è più un’opzione e per i brand si apre una nuova frontiera in cui trovare nuovi modi per costruire relazioni con i consumatori, acquisiti e potenziali. Processi consolidati che fino ad oggi hanno funzionato devono essere adattati ad una esperienza più immersiva: multicanalità, new generation experience, performance, customer journey.

In un mondo di infinite possibilità e di libertà creativa, è quindi facile intuire l’enorme potenziale insito nella costruzione di un’economia del metaverso, fatta di nuove illimitate opportunità commerciali, di marketing e di profitto per le aziende.

Simulare l’efficacia di un punto vendita o di una campagna marketing, verificare l’interesse del pubblico verso un prodotto, creare un contest, implementare uno staff creativo ibrido tra il reale e il virtuale. Il metaverso permette di avere risposte e verifiche, come e meglio di qualunque sondaggio.

Ad esempio, acquistare un capo d’abbigliamento nel punto vendita sarà sempre un’esperienza divertente, ma un brand deve tenere conto che per i consumatori provarlo in VR, ordinarlo online e riceverlo a casa, risulta comunque sicuro e, soprattutto, comodo ed efficiente. Chi si occupa di marketing, ma in generale chi gestisce un business, dovrà imparare a “pensare in 3D”, prendendo parte a un mondo che recepisce nuovi modelli comportamentali.

 

Photo: Decentraland

 

Come cambia il marketing nel metaverso

Uno dei campi più interessanti e ad alto potenziale è l’“arte” della creation.

Il metaverso offre ai creatori un aspetto completamente nuovo di interazione e comunicazione, non solo con i loro consumatori ma anche con i colleghi influencer. Infatti, i food advisor potrebbero cucinare insieme alle food company e testare nuove ricette; i travel blogger potrebbero, invece, condividere esperienze di viaggio coinvolgendo direttamente i propri follower. È un parco giochi che praticamente non ha limiti e consente a tutti i giocatori, siano essi influencer o aziende, di essere pionieri, innovatori e creativi.

Avendo a disposizione dati più precisi e sofisticati, gli inserzionisti potranno accedere a un livello di targeting completamente nuovo. I brand dovranno creare i loro gemelli digitali e seguire o dettare le nuove tendenze nel metaverso. Alcuni hanno già cominciato, per cui, per gli influencer è arrivato il momento di… scaldare i propri avatar.

Cosa comporterà questo nuovo modo di interazione? Avremo bisogno di persone reali dietro agli influencer del metaverso, o potranno essere solo delle simulazioni? Che ruolo giocherà l’intelligenza artificiale in tutto questo? Proveremo a dare risposte alle prime domande nel corso di un evento di cui presto daremo anticipazioni.

Nel frattempo ecco 3 tendenze che pensiamo di poter anticipare.

> Cambiano le tecniche narrative, devono diventare 3D: basti solo pensare alla vendita di beni digitali e NFT, esperienze di gioco, eventi partecipativi arricchiti dalla dimensione della compresenza virtuale e dalle nuove emozioni che questa porterà con sé. In questo universo andranno altresì riviste le tecniche di marketing e advertising: gli inserzionisti dovranno rispettare e non interrompere l’esperienza immersiva e condivisa degli utenti nel metaverso. Per coinvolgere e fidelizzare gli utenti, pertanto, serviranno nuove modalità pubblicitarie studiate per amalgamarsi in maniera fluida alla dimensione spaziale del metaverso – abbandonando del tutto modalità come le pagine interstiziali che interrompono l’esperienza digitale, distogliendo e innervosendo gli utenti. Esempi di forme innovative di advertising sono il lancio virtuale fatto da Nike della sua ultima Air Jordan in Fortnite, o il Gillette Venus che offre diverse skin in Animal Crossing New Horizons.

> Si aprirà una nuova stagione di visual search e SEO: proprio come fino ad oggi abbiamo ottimizzato i nostri contenuti per essere indicizzati nei motori di ricerca (Google, YouTube, Bing, eccetera) è ora di iniziare ad analizzare come farsi trovare nel metaverso. Poiché la ricerca visiva ha maggior appiglio sui consumatori, le tecnologie AR/VR di Google Street View creano esperienze 3D che permettono di utilizzare una funzione di ricerca virtuale. Grazie a una replica all’interno del database della vista esatta della strada e dei suoi dintorni, la mappa è sviluppata per riconoscere la posizione in cui ci si trova. In questo modo, le aziende possono presentare informazioni e prodotti pertinenti in base alla geolocalizzazione del consumatore che, in quel preciso momento, sta ricercando un punto vendita sul suo smartphone.

> La gamification diventerà elemento essenziale della comunicazione: ​​interagire in uno spazio tridimensionale virtuale in cui gli utenti possano teletrasportarsi e fare esperienze arricchite dalla percezione della propria e dell’altrui presenza nello spazio condiviso. La percezione di trovarsi insieme ad altre persone in uno spazio digitale dilata la palette di azioni, reazioni e idee che possono scaturire dall’interazione con gli altri, percepiti in una prossimità digitale implementata nello spazio 3D del metaverso.

 

Photo: Nike x Fortnite

 

Cosa possono fare i brand

Sono già parecchi i brand che stanno intraprendendo azioni per dare spazio al proprio marketing nel metaverso.

Il colosso di Redmond, Microsoft, ha presentato Mesh per Teams che consente di partecipare alle videochiamate in versione avatar, fornendo un senso di presenza condiviso in una riunione. Poiché questo mondo virtuale sarà basato su Azure, il cloud di Microsoft, sarà possibile collegarsi da qualsiasi dispositivo, senza aver necessariamente bisogno di visori VR/AR.

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Per il lancio del nuovo modello Nissan JUKE, la casa automobilistica ha deciso di ricorrere al customer engagement per ingaggiare e guidare nella scelta di prodotto i propri utenti attraverso advergame e realtà immersive. Stimolando la conversione grazie alla potenza emotiva del videogioco. Un caso di customer engagement che AnotheReality ha sviluppato in partnership con l’agenzia LatoC come soluzione di advergame drive to store.

La questione quindi non è se il metaverso stia arrivando o meno, ma piuttosto se marketer e creators abbiano un piano su come far parte della nuova rivoluzione di Internet. Guardare da bordo campo potrebbe non essere l’opzione migliore.